Esplorando la Puglia Lenta: Sulla Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese dal Cuore della Valle d’Itria

Un Viaggio nella Lenta Valle d'Itria

Come recita il Manifesto di Me Scia Moovêt – “Muoversi per scoprire, scoprire per raccontare, raccontare per restare vivi” – la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è la nostra esortazione gentile a non restare fermi. Se sentite il richiamo del vento tra gli ulivi, il canto degli uccelli tra i muretti a secco e la storia che scorre lenta come l’acqua stessa, preparatevi a un’esperienza che vi cambierà il respiro e il ritmo del cuore.

Un capolavoro d’ingegneria che diventa percorso lento

L’Acquedotto Pugliese non è solo un’opera idraulica: è la linfa che ha trasformato una regione assetata in terra d’oro agricolo. Pensate a centinaia di chilometri di condotte, dighe e gallerie scavate a inizio Novecento, per trasportare l’acqua dalle sorgenti del Sele fino al Salento. Inaugurato nel 1915, questo “gigante d’acciaio e pietra” ha cambiato la vita di un’intera popolazione, permettendo lo sviluppo di colture, borghi e tradizioni che oggi tutti ammiriamo.

Oggi, grazie al recupero di gran parte delle condotte “a pelo libero”, potrete percorrere a piedi o in bicicletta – con dislivelli dolci e panorami mozzafiato – un tratto di storia industriale riadattato a via verde. Un invito a muoversi con lentezza, per riscoprire la bellezza di un territorio che parla con ancora più forza quando lo attraversate senza fretta.

Il cuore della Valle d’Itria: il tratto di Martina Franca

Il fascino autentico della Ciclovia esplode nel tratto che abbraccia Martina Franca e la Valle d’Itria. Qui, tra trulli solenni e ampie distese di vigneti, si respira un’atmosfera sospesa nel tempo. La pedalata segue il naturale andamento “a pelo libero” dell’acquedotto, regalando un’esperienza accessibile a tutti – dalle famiglie con bambini ai cicloturisti in cerca di dolcezza.

Per chi desidera esplorare anche il centro storico, vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento Alla scoperta di Martina Franca, dove raccontiamo i vicoli barocchi, le corti segrete e i sapori autentici del capoluogo tarantino.

In più, gli ultimi 8 km inaugurati tra Pineta Ulmo (Ceglie Messapica) e Monte Fellone (Martina Franca) ampliano il ventaglio di emozioni: uliveti secolari, boschi mediterranei e scorci inattesi si susseguono senza soluzione di continuità. E se volete un itinerario circolare tra le meraviglie della Valle d’Itria, scoprite il nostro giro ad anello Martina Franca – Locorotondo – Martina Franca, pensato per chi ama avventure complete e panorami da cartolina.

✅ Consigli pratici per vivere al meglio l’itinerario

DettaglioInfo
Lunghezza8 km (tratto Monte Fellone–Ulmo), estendibile con altri segmenti
Durata1–5 ore, a seconda del ritmo e delle soste
DifficoltàFacile, percorso pianeggiante
Periodo idealePrimavera e autunno, per temperature miti e paesaggi rigogliosi
EquipaggiamentoBici da trekking/gravel/MTB, scarpe comode, acqua, cappello, crema solare, macchina fotografica

🧭 Perché scegliere questo itinerario?

  • ✅ Unisce natura, storia e paesaggi unici della Puglia
  • ✅ Accessibile a tutti: famiglie, cicloturisti ed escursionisti
  • ✅ Immerso nella tranquillità della campagna
  • ✅ A pochi chilometri da Locorotondo, Cisternino e Alberobello

🔍 FAQ

1. Adatto ai bambini?
Assolutamente sì: assenza di pendenze impegnative e tracciato ben battuto.

2. Posso farlo in bici?
Sì, è nato come ciclovia. La bici è il mezzo ideale per apprezzare la dolcezza del percorso.

3. Dove parcheggiare a Martina Franca?
Il parcheggio dell’ex Foro Boario in Piazza d’Angiò è un ottimo punto di partenza, con accesso diretto alla ciclovia.

4. Ci sono fontane lungo il percorso?
Alcuni punti acqua e fontane storiche sono ancora attivi; consigliamo comunque di partire con una buona scorta.

5. Mi serve una guida?
Il percorso principale è ben tracciato, ma una guida locale arricchisce l’esperienza con aneddoti e curiosità. Controlla il nostro Calendario Eventi per escursioni guidate!

6. Specialità culinarie da provare?
Capocollo di Martina Franca, burrate fresche, vini DOC Valle d’Itria (Verdeca e Bianco d’Alessano), bombette e panzerotti.

La Ciclovia come porta per nuove avventure Me Scia Moovêt

Questo articolo è solo il primo capitolo di un viaggio lento e appassionato. Seguiteci per scoprire nuovi tratti, itinerari ad anello, masserie nascoste e borghi da esplorare con lentezza poetica. Come recita il Manifesto, “Me scia, moovêt!”: non importa da dove partite, l’importante è muoversi.

Avete già percorso la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese? Qual è il vostro tratto del cuore? Raccontatecelo nei commenti e continuate a seguirci su Me Scia Moovêt!

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